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Officine delle Zattere, Venice

L’inquietudine della nostra epoca, travolta dalle rivoluzioni tecnologiche e informatiche hanno infranto i tradizionali equilibri del sistema biologico, si riflette nella ricerca artistica di Paola Madormo.

L’artista veneziana, in tensione verso possibili soluzioni al dramma esistenziale di un’umanità protesa all’autodistruzione, trova appagamento in dimensioni abissali da sogno e paesaggi deliranti, dove le centrali fotovoltaiche si trasformano in scintillanti distese di girasoli.

Dalle pennellate di questa pittrice-poetessa nascono odissee sotterranee di una Venezia vista nel suo sistema venoso, dove scorrono le stesse energie che danno vita al creato e si materializzano gli hack, i nuovi inquilini di questo pianeta, corpi avviluppati nella rete multimediale di un mondo senza confini e in perenne ascesa o discesa verso le sue viscere.

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