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Anime

“Ho iniziato ad utilizzare il metallo da sempre, perché mi dedico alla scoperta ed al recupero dei materiali preesistenti, si incontra di tutto, tramite il riciclo, anni fa avevo recuperato vecchie reti dai pescatori; come materiale, erano anni in cui vedevo l’analogia con le comunicazioni di internet, che in quest’epoca ha cominciato ad essere di uso comune a quasi tutta la popolazione. Prima componevo le anime delle forme, su cui poi, creavo le opere in carta, poi ho cominciato a lasciarle respirare, svuotandole dalla materia. Ho utilizzato vecchie reti da pesca e filo di ferro intrecciato per creare corpi, passando poi alle maglie metalliche che permeano catturando l’apparente confine/superficie degli oggetti. Nel pensiero di cominciare un lavoro dallo spazio vuoto e dal nulla, parto da un punto, cercando l’origine della creazione, così, guardo l’assonanza tra le piccole opere costruite da un bambino, apparentemente povero, che non ha niente nelle mani, ma ha uno stato di coscienza che risuona con la grazia della Natura; mentre la società occidentale nel consumismo fa si che i nostri bambini accatastino ogni tipo di cose e siano scollegati alla gioia. I Bambini sono gli unici esseri al mondo per cui l’immaginario è autentico.  La grazia allora nella nostra società nasce nella trasformazione della condivisione se l’adulto dà considerazione all’oggetto, il bambino in formazione permette sempre all’amore di venirgli in aiuto. Per la passione della fotografia e per l’epoca che viviamo oramai ossessionata dalle immagini, ho considerato un materiale che renda molto difficile catturare la messa a fuoco delle forme, così da obbligare lo spettatore a vedere l’opera solo dal vero.  Da qui l’utilizzo delle reti metalliche, poiché, le reti mi aiutano a trasformare e donare ad una forma anche un corpo psichico che risponde giocando con la luce, sia nel costruire sé stesso che nel riflettere la luce da cui crea l’ombra. Tra l’ombra e l’oggetto in movimento si possono percepire apparenti immagini ologrammatiche, in cui continuare la ricerca…”

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